Stefano Cucchi, tre anni fa quell’istantanea dall’orrore

 

 

 

 

 

Sandro Podda - Pubblico - Pubblico (pubblicogiornale.it) - 22 ottobre 2012

 

Tre anni fa, il giovane Stefano Cucchi moriva a 31 anni nel reparto detentivo dell’ospedale Sandro Pertini. Vi era arrivato in condizioni penose, indicibili. Ci sono fotografie che raccontano una storia e che resteranno sempre impresse nella Storia. Quella di Kim Phuk, per esempio, la bambina che costrinse l’Occidente tutto a guardare gli orrori della guerra in Vietnam. O quella del Cristo in cappuccio nero torturato nelle prigioni di Abu Ghraib. Quella che ritrae il corpo martoriato di Stefano Cucchi è una di queste foto. Quelle che si fanno fatica a guardare, ma che aprono uno squarcio nelle coscienze e impediscono di chiudere gli occhi.

 

I segni delle percosse ricevute erano così evidenti che soltanto Carlo Giovanardi si azzardò ad affermare l’inverosimile: ovvero che Cucchi si fosse procurato da solo la morte, poiché «anoressico e tossicodipendente». E chissà come sarebbe andata se non avessero prevalso l’ostinazione di una famiglia e l’enorme coraggio della sorella Ilaria. Ma soprattutto se proprio la sorella non avesse deciso di pubblicare quella foto che nessuno ha il coraggio di guardare per più di pochi istanti. L’impatto che ebbe sull’opinione pubblica fu enorme. Talmente enorme che riuscì a portare alla luce altri casi simili. Pensiamo naturalmente a Federico Aldrovandi, Riccardo Rasman, Aldo Bianzino, Marcello Lonzi, Nick Aprile Gatti, Giuseppe Turrisi, Giuseppe Uva…

 

Questa sera artisti e intellettuali saranno al teatro Ambra alla Garbatella dalle 21 per ricordare quello che è successo a Stefano Cucchi e a tanti altri. Su invito della famiglia Cucchi sul palco ci saranno Luca Barbarossa, Andrea Purgatori, Ulderico Pesce, Marco Morandi, Tosca, Josafat Vagni, Massimo Wertmuller, Anna Ferruzzo, Domenico Ascione, Giovanna Pini, Claudia Campagnola, Cinzia Mascoli, Luca Angeletti, Roberto Pensa, Riflessi, Antonio Pascuzzo dei Rossoantico. Durante la serata saranno proiettati estratti dai documentari 148 Stefano mostri dell’inerzia di Maurizio Cartolano, Nei secoli fedele il caso di Giuseppe Uva di Adriano Chiarelli e È stato morto un ragazzo di Filippo Vendemmiati.

 

L’intenzione della famiglia di Stefano è quella di denunciare «tutte le resistenze che incontriamo nello svolgimento del processo penale» e per chiedere finalmente che venga introdotto anche in Italia il reato di tortura.